sabato 15 novembre 2008

Polsi, la sera pima della veglia, per Dorella


Ciao Dorella, il commento che hai mandato sul blog di "camminando insieme" mi ha riportato i ricordi ai momenti trascorsi a Polsi davanti il santuario.

A Polsi ci sono stato due volte,

La prima dopo essere stato alle cascate del menta, e solo il tratto di strada che va da Gambarie a Polsi, accompagnato da una discesa infinita, dalle cime delle montagne e delle nuvole che vi sostavano, ha spostato il mio essere in un mondo odoroso di vita monastica, in una continua e ciclica vita di contadini/pastori, dove ogni novità che poteva raggiungerre il fondovalle si fermava, attratta da una forza di gravitazione diversa di quella terrena.


La seconda volta, era proprio la sera prima della veglia alla Madonna di Polsi, e l'immagine delle donne che pulivano il sagrato, il rintocco delle campane, gli antichi muri uguali da secoli, l'anziana signora che aspetta il tempo e la frenesia dei preparativi delle persone intorno alla chiesa, mi costringivano a rivivere un passato non ho vissuto, che a stento riuscivo a scrollare tanta era la suggestione che provovo.

Andammo via in macchina la sera all'inbrunire, dirigendoci verso San Luca. Più volte sbagliammo la strada, come incapaci di venirne fuori, e ciò marcò maggiormmente quella giornata nei nostri ricordi.
ciao da giuliano

3 commenti:

  1. Andrò controcorrente e parlo da ignorante, non essendo mai stata a Polsi, ma questo posto, che deve essere stato davvero bello a livello di bellezze naturali( dalle foto e dai servizi visti in tv mi sembra che le ruspe e altre amenità del genere abbiano contribuito parecchio a sciuparlo) evocava in me soprattutto immagini di riti paganeggianti e di 'ndrangheta. Le tue parole e quelle degli altri che hanno commentato, insieme alla bellissima foto "seppiata" sono un vero invito al viaggio ! ciao da Silvana

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  2. Ciao Silvana, ringrazio la nostra capacità di riuscire a scorporare lo "scempio" che caratterizza la nostra epoca, ma che non può limitare a rivivere un passato.
    ciao da giuliano

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  3. Le donne che puliscono l uscio del monastero simulano in me degli spazzini che nell anima spingono all esterno rifiuti d esistenza inequivocabilmente tristi.In quel posto ci deve essere tanto spazio dove poter prendere il cuore in mano e adagiarlo li a terra affinchè possa scorazzare nella storia di quel posto.Ci andrò appena posso...anche se mi trovo un po lontana.sono di s.lucido in provincia di cosenza

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