giovedì 20 novembre 2008

E' vero,se le panchine avessero occhi per vedere, orecchie per sentire e bocca per parlare potrebbero raccontare la storia di un Paese, della sua gente. Delle speranze nutrite in attesa di un viaggio, di incontri felici, di addii definitivi e di tanto altro ancora. Ho letto , ormai tanti anni fa , un libro di cui ricordo solo il titolo : "il rock della città vivente", in cui tutto ciò che sembra non avere anima, per un meccanismo assurdo prende vita, comunica e agisce. Sulle panchine delle stazioni ho passato lunghissime(così sembravano) ore in attesa di partire. Sulle panchine di giardini pubblici ho passato brevissime(così sembravano) ore a parlare con i miei amori, passati, ma non perduti.

2 commenti:

  1. Panchine...amori ...trick e track
    hai mai provato a farti un drink...

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  2. Per Anonimo : io il drink me lo sono fatto, forse faresti bene a farti un trick e track, chissà che non ti si sblocchi qualcosa...

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