sabato 17 gennaio 2015

Visita delle torri e del castello di Fiumefreddo Bruzio

Itenerari tra storia e natura.
25 Dicembre 2014!
Località: Fiumefreddo Bruzio (CS)
Tipo di strada: sterrata e sentiero.
Lunghezza percorso: 6 km, andata e ritorno.
Dislivello: 220 m
Tempo di percorrenza: 3 ore
Adatto: a tutti
La traccia GPS, scaricabile dal sito www.gpsies.cominserendo nella ricerca torri Fiumefreddo Bruzio.
L’itinerario che si propone, attraversa il territorio di Fiumefreddo Marina sino ad arrivare sull’altura a strapiombo sul mare, su cui è costruito il paese di Fiumefreddo Bruzio, uno dei più belli borghi d’Italia.
Il tragitto si sviluppa lungo la vecchia strada Nazionale, una strada ormai priva di traffico a causa delle diverse frane che la rendono poco agibile, il percorso poi continua snodandosi su per l’inerpicante stradina appena costruita, che conduce direttamente al borgo di Fiumefreddo Bruzio.
L’itinerario ha inizio dalla chiesetta di Santa Caterina, costruita vicinissima al fiume Bardano, dalla chiesetta, volgendo lo sguardo verso il campanile, si scorge la punta innevata di monte Cocuzzo che con la sua imponenza protegge la vallata.
Nell’area di Fiumefreddo Marina vi è una grossa concentrazione di torri, case-torri o case agricole fortificate e di palazzi fortificati. Le case-torri o case agricole fortificate, sono delle costruzione a forma di parallelepipedo, utilizzate dai contadini, che vi si asserragliavano all’interno, qualora vi fosse l’avviso di una incursione. Le case-torri, sono riconoscibili, poiché in direzione dell’ingresso hanno le ‘caditoie’ o ‘ietta-massi’ da cui far cadere oggetti, su chi era in prossimità dell’ingresso (difesa piombante), le caditoie si contraddistinguono dalla presenza di pietre, in genere in arenaria, sporgenti dal muro. Altro elemento che caratterizzano le case-torri, sono le feritoie, da cui poter guardare o tirare di ‘schioppo’, il ‘nemico’ dall’interno senza esser visti.
La presenza di tutte queste fortificazioni, in questa piccola area, dimostrare la fertilità e la produttività di quest’area e indica inoltre la difficoltà, che avevano gli abitanti della ‘marina’ di poter raggiungere il borgo fortificato posto sull’altura.
La prima costruzione che incontriamo è il Palazzo fortificato Bardano, una splendida residenza del 17° secolo, priva di tetto e preda di una vegetazione selvaggia, luogo in cui la natura ne dichiara ormai il suo trionfo. Il palazzo fortificato Vardano, resiste ancora nella sua agonia, a causa della presenza dei tralicci dell’alta tensione che non hanno fornito la possibilità di cementificare anche questa zona. Continuando sulla Nazionale, si intravede a malapena, fagocitata dalla ripetitività delle villette estive la torre Bardano, una torre decisamente modificata ed oggi abitata. La torre Bardano ha ancora il coronamento dei beccatelli, ed è a pianta quadrata, edificata nel 16° secolo.
Si continua il percorso, e dopo un paio di tornanti, si intravede alta e slanciata torre Longa, con al suo fianco una palma ‘Phoenix Canariensis’, risparmiata dal temibile punteruolo rosso. La torre è a pianta quadrata, ha delle feritoie disposte sui diversi lati e a diverse altezze, sono ben visibili i beccatelli in arenaria a tre mensole. La torre è stata ribassata della sua altezza. Una antica scalinata in pietra arenaria conduce alla porta d’ingresso, su cui sovrasta la temibile caditoia. La torre oggi è abitata.
Si supera la frana e guardando verso la base della strada lato mare, si vede un piccolo borgo con la bellissima e integra torre del Reggio, la particolarità di questa torre che ha una merlatura di stile ‘araba’, attualmente è abitata. 
A questo punto inizia la stradina appena ripristinata, che conduce al borgo di Fiumefreddo Bruzio, la stradina è stata corredata da un passamano in ferro, da lampioncini e lastricata con pietre locali. La stradina è costruita sul vecchio sentiero che i ‘piscinari’, cioè i pescatori, dalla marina portavano il pesce al paese! 
Man mano che saliamo, la fatica è appagata dalla vista della costa, si intravede San Lucido, Paola, Cetraro, i monti innevati della costiera, la Montea, il monte la Caccia, oggi la giornata è tersa ed è visibile il cono maestoso dello Stromboli che lascia una scia di fumo in un mare privo di vento! 
Il paese ed il castello sono sopra la nostra testa. La prima casa che incontriamo, è nel caratteristico Largo Santa Domenica, la casa ha un portale in arenaria di una semplicità austera che incute rispetto, sopra la facciata vi è una targa in cotto che ricorda la vita di un prete che ha dedicato il suo tempo alla comunità. La curiosità ci spinge a sbirciare il nome sul campanello e a nostra meraviglia, il nome riportato, è un cognome ‘straniero’, il nostro chiacchiericcio, incuriosisce l’abitante della casa che apre il portone, e nella nostra cordialità un po’ sfacciata gli auguriamo una buona giornata, dal breve colloquio apprendiamo che è un pittore-fotografo, la cui patria è la Svizzera, che ha deciso di abitare in questo borgo, da quando la visitato la prima volta! 
Continuiamo lungo le strette e caratteristiche stradine del borgo e raggiungiamo il maestoso e ‘consolidato’ castello, entriamo attraversando il ponte in legno ed attraversiamo il maestoso portale, vaghiamo tra le stanze ‘a cielo aperto’ ammirandone l’architettura e gli intagli nelle pietre. All’interno di una stanza del castello vi sono gli affreschi del noto pittore Salvatore Fiume, che negli anni ’70, porrà anch’egli in questo borgo la dimora! Gli affreschi sono ispirate a scene di allegre e sensuali castellane. 
Il percorso ci conduce alla piazzetta la Torretta, da cui si ammira un ampio panorama, nella paizza vi è una statua (una surfista) sempre dell’artista Salvatore Fiume, continuiamo fino ad un altro bellissimo e panoramico largo nominato La Rupe in cui è installata un’altra scultura ‘La ruota della fortuna’! Il Borgo ha diverse chiese e palazzi da visitare, ma dopo aver sorseggiato un caffè e dialogato con le persone del luogo, ripetendo la solita litania a mo’ di filastrocca, del perché questi luoghi non pullulano di turisti, tiriamo su le spalle ed inspiriamo in un gesto di rassegnazione e riprendiamo la strada del ritorno.
L’escursione di oggi è stata organizzato con il gruppoCamminando Onlus Amantea di Amantea, con Roberta del Rosario, con lo scrittore e storico Mario AloeFrancesco StudioVentinove Naccarato, i miei amatissimi nipoti Antonino LivideGabriella Livide e nipotino Giuliano, e mio cognatoGiovanni Livide! Sempre nell’area della marina di Fiumefreddo, vi sono: il bellissimo ed integro Casino dei Rossi che ha delle merlature arabe di particolare finezza, e torre Cutura 1 e torre Cutura 2 da includere nei futuri itinerari!
Buon Cammino e alla prossima!
link per scaricare la traccia http://www.gpsies.com/mapOnly.do?fileId=wddabaoxeuecuuym&isFullScreenLeave=true