giovedì 13 novembre 2008

Camminando insieme a Silvana


Ciao Silvana, grazie per aver risposto al mio invito, ma credo che per poterti rispondere con la stessa intensità, dovrà avvenire una completa osmosi tra le parole da te scritte ed il mio "accogliere".
La visione della propria vita, come un viaggiare continuo, camminando insieme o da "soli", muove una ricerca interiore, che spesso porta alla riflessione che ben esprime la poesia di Edgar Lee fornendo l'immagine ".. di una barca con le vele ammainate in un porto."

Scelta consapevole o no!, dubbi che mi attangliano nel crepuscolo dei miei pensieri.

Scelte consapevoli oppure no!, spesso mi chiedo se sono io il conduttore di questa barca,
ma a volte lascio che il vento soffi dentro le vele, puntando il timone sull'orizzonte infuocato,
altre volte mi lascio trasportare, dallo scirocco che inverte la rotta,
altre volte sono confuso e rimpiango i porti lasciati.
Ma la taccia,
la rotta lasciata,
gli incontri anche ripetuti,
le stesse nuvole nel cielo,
l'orizzonte sempre uguale;
sedimentano in una vita che nessun altro potrà ripercorrere,
sedimentando una infinitesima traccia che fornisce un piccolissimo contributo, a se stessi e a chi con noi insieme cammina,
lasciando una sfumatura di vita da cui far scaturire altre soste ed altre rotte (sia consapevoli che non), che conducono, cito le tue parole "a quella tensione verso l'ignoto, che di quell'Ulisse che è in tutti noi, che vuole superare i limiti imposti dagli dei"




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