lunedì 8 dicembre 2008

Il Viandante e Il Matto


Il post di Giuliano sull’esagramma del "Viandante " mi ha solleticato molto su una delle nostre forme “divinatorie” più affascinanti per bellezza del segno, complessità grafica e interpretativa : i Tarocchi . Mi sono chiesta se esiste, nei Tarocchi, una figura assimilabile al Viandante e, sfogliando un mio vecchio libro di Oswald Wirth , ho visto che l’unica carta che si avvicina al Viandante può essere Il Matto, una carta fuori sequenza perché solitamente non numerata e che , da sola , sembra costituire il contrappeso degli altri 21 Arcani Maggiori. La carta del Matto ci appare piuttosto bizzarra : un uomo giovane, vestito in maniera trasandata , con in testa un buffo cappello a sonagli e che guarda verso l’alto, all’inseguimento dei suoi sogni ; è seguito da un animale (forse un cane) e il fagotto appeso al bastone è l’unico bene che possiede . La sua casa é il mondo, vive solo con il suo spirito e la sua povertà lo protegge da tutto e da tutti e infatti, storicamente , i matti venivano considerati i Folli di Dio e godevano di una diffusa aura di benevolenza . La carta del Matto ha più significati : può simboleggiare distacco dalla realtà o le promesse non mantenute , nell’accezione più ampia….Esotericamente potrebbe rappresentare il viaggio dello spirito . Il Matto , l’Eroe che parte alla Ricerca di Sé’ , come in tutte le fiabe, compie un vero e proprio viaggio iniziatico attraverso vari incontri ( Bagatto, Re, Papa ecc.) che rappresentano le forze terrene ; ci saranno altri incontri che metteranno alla prova poi il lato spirituale ( La Giustizia, la Temperanza, l’Eremita…) finché , dopo aver vinto le paure più profonde , avrà la ricompensa (Il Mondo). Una vera e propria metafora della crescita :
"Attraverso l’apprendimento e la sofferenza si raggiunge
finalmente la saggezza”
… ovvero la trasmutazione alchemica del piombo in oro….

5 commenti:

  1. Quando ho inserito, l'esagramma del viandante, cercavo di contrapporlo ad una carta dei tarocchi, ed in effetti il nostro "camminante", veste bene i panni della figura "il matto".
    Che privo di casa e di fissa dimora vaga per la terra conosciuta con un fardello di identità ridotto al minimo. Protetto lungo il suo girovagare dal cammino stesso.
    Grazie silvana

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  2. Il Matto come il jolly delle carte francesi cioè la Matta..

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  3. Camminando nel web mi sono imbattuto in questa riflessione sul "Viandante e il matto". Tosto a dimostrare come noi siamo solo un mezzo di espressione e che tutto ciò che pensiamo o produciamo alla fine cce ne appropriamo e sempre più, spero lo condividiamo.
    "IL MATTO: ETERNO VIANDANTE"
    Il viandante che si muove con il suo minimo bagaglio e senza pensieri, nella mia visione, somiglia al Matto dei Tarocchi.
    La sacca che porta sulle spalle è quasi vuota, così come le tasche del suo buffo costume.
    Nella sua pazzia ha scelto di non possedere niente, e così, forse senza neanche saperlo, assomiglia a quei santi rishi ancora piuttosto comuni nelle giungle e nelle sterminate campagne del subcontinente indiano: saggi illuminati ricchi di spiritualità, apprezzati portatori di benedizioni divine.
    Il Matto incarna in questo modo la pura energia che mette in moto tutto il mazzo degli Arcani, il fuoco che può bruciare il Karma, l’inizio e la fine del percorso sacro, l’alfa e l’omega della tradizione mistica occidentale.
    Nessuno come il Matto sa camminare sui Sentieri sacri e profani dell’inconscio profondo, perché lui può muoversi in assoluta libertà, senza inutili fardelli, senza dubbi e senza aspettative, senza attaccamenti alla Materia che ancora deve incontrare e conoscere.
    Finché può seguire solo il puro istinto, il Matto è il vero signore dei Tarocchi. Poi tutto cambia, tutto si trasforma, ed anche lui è chiamato ad evolversi.
    Allora può muoversi sulle strade della vita secondo due modalità: quella consapevole e quella inconsapevole.
    Per la sua qualità di Matto, in entrambe gli è concesso di trovare se stesso, più o meno agevolmente.
    Quando il viandante cammina nella cosmica ragnatela di strade che tutto e tutti avvolge in perfetti meccanismi di coincidenze significative, la sua vista può essere chiara oppure offuscata dalla nebbia ed il suo Sentiero può essere diversamente piacevole ed utile.
    A volte capita che tale Sentiero si incroci con quello di un altro viandante, ed allora accade che i due possano fare un tratto di strada insieme. Soprattutto in queste occasioni si può imparare quanto poco sia importante la meta prefissata e quanto sia invece fondamentale la qualità del percorso che si sta facendo.
    E’ tale qualità che fa la differenza nella vita che ognuno si sceglie.
    Mi piace chiamare “Aurei” quei Sentieri che uniscono le persone consapevoli di percorrerli. Tutti gli altri sono semplici cammini, che in ogni caso conducono ciascuno verso la propria individuale direzione, ma che non permettono alla coscienza di “uscire” dalla ragnatela di strade e di osservarla oggettivamente.
    Chi ha la possibilità di riconoscere il Sentiero Aureo mentre lo percorre, e la fortuna di farlo insieme ad un compagno di viaggio, deve essere grato per questo, e proteggere, e sacralizzare i passi comuni compiuti.
    Se ciò avviene fisicamente, il riconoscimento è più facile, ma questa non è l'unica modalità, perché i Sentieri sono extradimensionali o pluridimensionali, come si preferisce.
    E così, mentre tutto ciò che è Materia è destinato a finire, il cammino continuo di ogni Eterno Viandante, di ognuno di noi, procede sul Sentiero dell’Anima
    dal sito www.eridanoschool.it

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  4. In effetti la carta del Matto (ormai per noi Viandante) è una vera miniera di riflessioni , ti può portare davvero lontano, come ogni buon viandante che si rispetti...Sul libro di Oswald Wirth, delle ed. Mediterranee, era evidenziata soprattutto l'accezione negativa di questa carta che,essendo outsider, non essendo numerata ( può essere la 22 quindi la conclusione o la 0 quindi l' inizio o, meglio, quella che contiene tutto)si può leggere su molti piani...interessantissima questa visione che hai riportato dal sito che citi....mi conforta anche perchè, ieri, mentre cercavo un'immagine nel web, trovavo solo figure in cui il lato ridicolo era predominante e la percezione che si aveva non era quella di folle di Dio ma di folle tout-court.
    Da qualunque parte ti giri ormai colgo solo e sempre la consapevolezza che
    la vita è movimento, moto perpetuo…..viaggiamo in uno spazio geografico, in quello dei sentimenti, in quello dei pensieri… ; leggendo libri viaggiamo con la mente e col cuore, viaggiamo quando guardiamo un film, anche quando dormiamo viaggiamo coi sogni e, il corpo stesso, nel suo sonno ristoratore, non rinuncia ai suoi piccoli movimenti nella fase r.e.m.....
    i

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  5. Per quanto mi riguarda, siamo un pò tutti "Il Matto" :)

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