Salve, oggi, inaspettatamente, è arrivata sul nostro balcone una bella ghiandaia.
Con la sua livrea colorata e le sue caratteristiche peculiari, zampe, ali, testa ecc.
Aveva catturato una cavalletta e la stava gustando con molta tranquillità.
Si e posata sullo "stendipanni" e si è fatta avvicinare con molta naturalezza.
Abbiamo cercato di non disturbarla, ma non c'è stato problema alcuno, forse era addomesticata o abbituata all'uomo.
Una simile cosa non era mai successo, difatti, l'accaduto, ci ha donato un bel sorriso.
In questa terra, così martoriata dall'ignoranza e dalla cocciutaggine, la semplicità di un questo uccello, ci ha fatto riflettere su come la vita sia sempre nuova, incerta, imprevedibile, inestricabilmente e tremendamente meravigliosa.
Ovunque voi siate, buon cammino!
Un pomeriggio d'estate di anni fà, nei capelli di mia sorella si poggiò una ghiandaia ancora implume, la quale (mia sorella) iniziò ad urlare cercando ti allontanarla, ma le sue zampette si erano impigliate e tenendola ben ferma in quel trambusto gridareccio.
RispondiEliminaLa prendemmo e la portammo nella casina situata nella terra di Paolo. Il suo nutrimento, giornaliero, diciamo cadenzato ogni 2-3 ore era a base di quei grossi vermi bianchi utilizzati per la pesca, che compravamo appositamente per la giandaia. Gli avevamo dato il nome di "Scarpantibus", visto le spropozioni tra le zampe ed il corpo.
La voracità di quell'essere e la nostra costanza nel nutrirla, la fece crescere velocemente, chiedendoci dubbiosamente "quando inizierà a volare??".
Arrivò il giorno della partenza, sia mia che di Paolo, ma Scarpantibus non era ancora in grado di volare, casualmente capitammo nel tabbacchino vicino la pizzeria il Blob, di campora, lì vi era ancora la "buonanima" di Cenzino di Amantea (aveva una 127 celestina), che sentendo i nostri discorsi si intromise chiedendoci: "ma avete trovato una Pica??", (presumo nome in dialetto della ghiandaia). Si fece carico del passaggio di consegne. Dopo un anno tentai di avere delle notizie, sia di scarpantibus che di Cenzino, ma tutte e due erano volati in "cielo".
giuliano
Quante storie abbiamo nella bisaccia della nostra umile esistenza!
RispondiEliminaNon ho ancora capito chi fosse Cenzino (dalla 127 celestina) comunque si sa che prima o poi si vola in cielo, bella storia ..."Viva scarpantibus".
Se solo potessimo ricordarlo con più chiarezza, lasciandoci alle spalle dicotomiche ed inutili diaspore con problematiche varie.
Ma per volare bisogna abbandonare pesi e fardelli, e tu sai quanto ciò sia arduo...
La ghiandaia non si e fatta rivedere, speriamo che il mio coinquilino ( cacciatore di professione) non l'abbia spedita in cielo con una bella fucilata.
Vi terremo informati...
to be continued
Bacioni
Anche a me prima è arrivata una ghiandola sul balcone. Le ho dato delle fragole e delle ciliegie che ha mangiato dalla mia mano facendo il suo verso quasi per ringraziare. Poi gentilmente mi ha cagato sul letto ed è ripartita.. Almeno mi ha regalato un bel sorriso! Speriamo torni!
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