sabato 8 marzo 2014

La via delle torri, da torre Gallo a Torre Conocchia, ritornando dal Tuvolo

Escursioni tra storia e natura: ‘La via delle torri di avvistamento e difesa’
 • Percorso – Dalla torre Gallo alla torre Conocchia, transitando nella valle di Gallo, con il ritorno dal Tuvolo.
Dati tecnici - Il percorso è di circa 15 chilometri, con un dislivello di 400 metri, si svolge su strada sterrata ed asfaltata, è un tragitto ad anello ed è adatto a tutti, percorribile in circa cinque ore!
 Buon cammino!

Questa escursione ha come particolarità, la vista alla casa torre Gallo e Conocchia. Le casi torri sono delle costruzioni a forma di parallepipedo di lato 5/6 metri poste su tre piani, la data di costruzione risale circa al 1600, ad opera dei dei feudatari per proteggere il raccolto dei campi e i 'propri' contadini. La casa torre quindi è un rifugio utilizzato dai contadini, che vi si barricavano all'interno, stipandovi i beni preziosi, quali i familiari, il raccolto e gli animali domestici. Le case torri sono caratterizzate da caditoie poste in corrispondenza della porta d'ingresso o altre aperture. Da queste caditoie poste all'altezza della soffitta, venivano lanciate pietre o altri oggetti o liquidi che potevano far desistere l'incursore saraceno, brigante o qualunque altro malintenzionato, oltre le caditoie sono le feritoie da cui poter osservare dall'interno senza esser visti, oppure utilizzate per tirare qualche tiro di arma da fuoco.
L'escursione ha inizio, dal ponte del fiume Olivo posto sulla SS18, e si imbocca la strada sterrata collocata tra la strada SS108 che conduce ad Aiello Calabro e il fiume Olivo.
E' una calma e azzurra giornata di febbraio, all'appello vi sono Franco, Svietlana, Orietta, Rocco ed io, colazione a sacco, un paio di scarpe comode, macchina fotografica e 'gambe in spalle' si parte.
Lungo il percorso si vede il fiume di Olive scorrere veloce, si incontrano i contadini che preparano il terreno per la coltivazione delle cipolle, ma la cosa più interessante sono le collina che si ergono alla destra orografica del fiume, e cioè ‘Cozzo Piano Grande’ e ‘Cozzo Carmineantonio’, sono le colline in cui sono stati fatti i ritrovamenti delle tombe a grotticella datate XVIII – XIV secolo a.c. di età arcaica. I ritrovamenti si possono ammirare nell’Antiquarium di Serra Aiello, gestito da un gruppo di volontari disponibilissimi ad illustrare i ritrovamenti, di particolare bellezza il corredo funerario di una donna definita 'la regina'. Ma oltre a queste tombe, in località  ‘Imbelli’, è stato un Santuario datato 500 avanti Cristo, risalente ai coloni della Magna Grecia.
Chiacchierando sulla storia che ci 'accerchia', dopo circa 2,3 km la stradina ci conduce fino a torre Gallo, siamo accolti da 5 o più cagnolini e da un'oca 'da guardia' e dalla signora Emilia, che ci aveva scambiati per i 'mascerati di carnevale', visitiamo la torre e i sui apparati difensivi, si notano le due caditoie poste in direzione delle porte d’ingresso e l'incisione su una pietra arenaria, l'ipotetica data di costruzione 16?1. Torre Gallo era in comunicazione con torre Conocchia, e torre San Giovanni da cui era possibile raccogliere i segnali di avviso per allestire una veloce difesa. La posizione di torre Gallo era strategica dato che era posta all'imbocco del fiume d'Olivo.  La torre è ben tenuta, e il probabile riuso sarebbe un piccolo agriturismo (che ben venga).
Lasciamo la torre e la signora Emilia e proseguiamo sulla strada principale, dopo il locale San Michele, si imbocca una strada che svolta a destra che si addentra nel fiume Olivo, si passa sotto il ponte della SS108 ed inizia una leggera salita, da cui si nota sulla destra un vasto uliveto e la contrada Gallo e contrada San Michele. Si giunge a torre Conocchia, che si eleva nella sua altezza di circa 12 metri a pianta quadrata, e si sviluppa su tre piani. La torre presenta ancora le mensole utilizzate per la difesa piombante, in asse con le porte d’ingresso, e diverse feritoie, ed è presente anche un piccolo ponte, ora in cemento che permette l'ingresso, e da cui entro per visitarne l'interno. Vi è una prima scala in arenaria con stretti e alti gradini, le altre scale sono in legno, la costruzione è quasi priva di tetto e questo comporterà nel tempo il crollo e disfacimento delle mura (mi piange il cuore). Questa torre domina tutta la valle di Gallo ed è in comunicazione con torre Gallo e la torre costiera di San Giovanni di Campora San Giovanni. Nei dintorni della torre sono stati ritrovati, i resti di una villa romana, del I secolo dopo Cristo, sul sito sono visibili strutture in opus caementicium, pithoi per derrate (grossi recipienti interrati), che evidenziandola presenza di una villa in vita dal I al V sec.d.c. (tratto da Villae romanae nell'Ager Bruttius. Il paesaggio rurale calabrese durante il dominio romano).
Torre Conocchia, necessita di interventi urgenti di ristrutturazione, ormai il tetto ha ceduto ed una importante fenditura si sta aprendo su di un lato. Dialogando con i proprietari, dicevano che fin quando era abitata, la manutenzione veniva eseguita oggi è abbandonata alle intemperie. Volendo si può tornare sulla strada appena percorsa, oppure continuare e godersi della vista degli iris bianche e azzurri, dei profumi primaverili o autunnali della campagna di Gallo abitata da persone operose intente ad accudire gli uliveti e le vigne.
Noi oggi continuiamo e seguiamo lo strada che conduce alla chiesa di Sant'Elia, che in poco tempo raggiungiamo, ed imbocchiamo la strada che conduce al Tuvolo, ci troviamo al punto più alto del cammino, siamo a circa 400 metri sul livello del mare, ed il mare oggi è di un bel blu ed è chiazzato di macchie più scure che sembrano arcipelaghi, altro non sono che l'ombra delle nuvole che viaggiano leggere sopra di noi. Lo Stromboli con il suo pennacchio di fumo da questa posizione mostra tutta la sua grandezza.
In prossimità dell'agriturismo Cannatiello, il nostro amico Nino e il suo cane Tea, ci accolgono nella sua 'stupenda' casa, offrendoci un buon caffè ed una vista a 180 gradi del mare.
Riprendiamo la strada e questa volta di avventuriamo in una ripidissima discesa, tra le pietre calcare del Tuvolo, in poco tempo raggiungiamo Pietra Tagliata, vicino l'ex discoteca Il Fauno, ormai siamo arrivati in prossimità del fiume Olivo, e soddisfatti, stanchi e appagati ci congediamo da questo 'cammino fatto insieme'
Alla prossima!
Il camminante: Giuliano Guido
Per chi volesse scaricare il file del percorso, può farlo, linkando la mappa sottostante, servizio offerto dal sito Gpsies.

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