martedì 30 dicembre 2008

Buon 2009 in poesia



Il 2009 è alle porte… si annuncia come un anno difficile, pieno di difficoltà economiche e non solo…...vorrei porgere i miei auguri a tutti gli amici del blog . Il mio augurio più affettuoso è di apprezzare le cose belle e semplici della vita, di avere rapporti umani sinceri e significativi, di appropriarci della forza della sobrietà , di non morire lentamente ma di vivere con grande slancio e passione .Vorrei farlo con una poesia che è stata impropriamente attribuita al grande Pablo Neruda per un clamoroso errore mediatico ( l’autrice è la scrittrice e poetessa brasiliana Martha Medeiros). Al di là della questione dell’attribuzione della poesia a Neruda, per me restano delle parole che non scivolano via ma si fermano e si fanno sentire.

Ode alla vita

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che
un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso ,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità

domenica 28 dicembre 2008

Aforisma


Di tutto quanto si dice e si asserisce, in effetti, è vero anche l'opposto.

sabato 27 dicembre 2008

Un Camminatore Nel Presepe


Un saluto a tutti i frequentatori di Camminando insieme blog! Sono Felice, Campora. Posto qui a lato un'immagine presa dal mio presepe; si tratta del viandante, eccolo con il suo sacco a tracolla, il bastone e il viso aperto di chi guarda alla vita con curiosità e stupore. Cammina cammina, un giorno arriverà davanti al Bambinello!

Da dove viene Babbo Natale?


Da dove viene Babbo Natale?
Vorrei riportare un post che ha scritto Pablo, un mio amico blogger palermitano che ama appassionatamente la natura e la letteratura sudamericana……..Lo copio-incollo integralmente :


“Stamattina sfogliavo una bella rivista ricca di foto : iceberg e ghiaccio coloravano molte pagine e io mi sono chiesto: ma perchè Babbo Natale deve vivere in Lapponia? secondo me sta in una casetta fatta di ghiaccio e neve dalle parti dell’Antartico, vive in un luogo pulito e incontaminato, vive e cammina lungo distese di un bianco abbacinante per ore e ore, immagino che la mattina si alzi, vada verso la banchina e accarezzi un pinguino e così scorga il mare, la sua barba profuma di sale e gli iceberg lo salutano.


Babbo Natale vive nel sud più sud del mondo e raccoglie i desideri degli uomini che per la forza di gravità arrivano a lui, vive come un marinaio dimenticato, il mio Babbo Natale ha la faccia di Francisco Coloane, invece del solito cappello ha un basco rosso con un pon pon bianco, non ha renne che trascinano la slitta, ma solo un gruppo di pinguini festanti che accompagnano i suoi passi.
Il mio Babbo Natale ha girato il mondo, parla tante lingue e legge tanti libri, sta tutto l’anno a pensare quale sia il regalo più bello .Quest’anno è andato in Paraguay e si è vestito da presidente e ha deciso di regalare a tanta gente il diritto alla parola, il diritto a leggere e scrivere


“Un giorno, quando in tutto il continente Americano i nostri fratelli sapranno leggere e scrivere, saranno abbattute molte barriere, incluse quelle che oggi ci dividono, e potremmo costruire una società migliore, più democratica e con più opportunità. avremo la possibilità di scrivere la nostra storia ed il nostro futuro senza che nessuno più potrà rubarla”.
Fernando Lugo

giovedì 25 dicembre 2008

Natale?

E’ natale. Per me, figlio del dubbio di Cartesio, del “cogito ergo sum”, è difficile assegnare alla festa una valenza religiosa. Penso che 2000 anni fa, un bambino chiamato Gesù, naque e visse secondo i valori dell’amore e della fratellanza, mettendo in guardia il popolo dal potere. Egli combattè quella battaglia, pur sapendo di andare incontro alla sconfitta e scelse la via del martirio per lasciare un segno indelebile del suo operato. Non credo nella chiesa che lo uccise, non credo nella trinità usata come strumento di controllo delle vite umane, nella barbarie delle crociate…..fatte in nome di Dio…che vergogna! Eppure, la chiesa cattolica è ancora lì, al suo posto…. a dire no al profilattico e all’aborto. Il natale è una festa? Per chi? Per le grandi catene di distribuzione? Per i commercianti affamati? Certo, anche perché qualcuno di importante ha invitato tutti a “non avere paura di spendere”. Spendere…. è il nostro dovere di bravi porcelli da allevamento. Dobbiamo lavorare e lavorare per guadagnare, per poi spendere quel poco che ci avanza e, se non avanza nulla, chiedi un prestito….pagherai dopo e pagherai di più. Non azzardatevi a tenere qualcosa per i vostri figli, per la vostra casa….spendete! Ho la nausea di tutto questo consumismo, inno alla vuotezza: non pensate, spendete… non parlate, guardate Maria de filippi e i vip sull’isola. Non studiate, tanto per fare la velina o il modello non serve. Il lavoro? Non c’è tempo per pensare, per ora mangio a casa di mamma e papà, mi vesto bene e ho un telefonino da sballo, poi vedremo. Cosa direbbe Gesù di tutto questo? Credo… si credo che Lui distruggerebbe il tempio. Cosa c’è da festeggiare? Buon Natale a tutte le “formicuzze” del mondo.

martedì 23 dicembre 2008


In questi giorni, abbiamo posto, nuovi contenuti di riflessione...
Temi come la "Libertà", pongono prospettive d'incontro notevoli, dialoghi serrati, sempre improntati alla definizione o al significato profondo di un termine, anche se troviamo molto più interessante il "fatto in se". Ritenuto che, lentamente, col passare del tempo, il significato stesso si trasforma continuamente, tanto da indurci, per errore di prospettiva, a scambiare un pezzo di corda per un serpente, il vero con la copia falsa... bisogna, quindi, porre molta ma molta ATTENZIONE!
Qualcuno, scherzosamente, mi chiedeva...: "allora, che cos'è la LIBERTA'?:
Strana domanda...vero, come si può definire qualcosa come la Libertà, la definizione non è mai la cosa.
Fiumi di scritti e parole, non sono serviti allo scopo.
Intanto , come dicevamo sul vecchio post, bisognerebbe che si fosse liberi da... e non tanto essere liberi di...
Nel frattempo, arroventarci su tali questioni, potrebbe essere uno spreco di tempo ed energia. E' veramente libero chi non ha la Mente piena di concetti, fraseggi, conclusioni, ideologie e quant'altro.
Chi sa guardare un tramonto o gli occhi scintillanti di un bimbo, senza pensare niente...niente di niente, ma solo estasiarsi di ciò che vede. Uno così, puo ritenersi libero, anche se vivesse in una prigione.
Chi sa morire alla propria immagine, chi sa abbandonare le vecchie forme mentis per libere spiagge immacolate di compassionevole luce dorata, accostandosi al dolore - sofferenza di una creatura vivente... può definirsi libero, gli altri... temo proprio di no.
Molti pensano di esser liberi di poter fare...ma, crediamo, che ciò sia un autoinganno crudele che si paga, ovviamente, a caro prezzo.
Il pensiero, tanto decantato nella società contemporanea, sicuramente, serve per gestire la vita quotidiana, organizzarla con intelligenza, assemblare un computer, costruire una casa o un aereo. Ma, per conoscere se stessi e comprendere la Vita nelle sue infinite forme, il pensiero è solo un orpello, inutile e poco rispondente allo scopo. O si pensa a cose passate ( ricordi...), o si pensa a prospettive future ( desideri o speranze...), il pensiero non è mai contemporaneo, l'attimo presente...non è pensabile, è atemporale.
Adesso, dopo tante parole e discussioni, possiamo ritenere che la Libertà ( ...), sia strettamente e intimamente legata alla Verità, alla Bellezza all'Amore e alla Morte.
O tutto quanto esposto non ha senso alcuno, cioè che tutto è l'incontrario di tutto?
Infine, lasciamoci con l'augurio che questo Natale, ponga in Essere la condizione (sine qua non) in cui si possa abbandonare definitivamente gli ormeggi... per la tanto desiata LIBERTA'!
" ATTENZIONE, ATTENZIONE...i passeggeri pronti per salpare per l'Infinito... sul molo N. 1
Nave in partenza, corsa unica e senza ritorno"
Buon viaggio ...!

sabato 20 dicembre 2008

Aforisma





Nessuno è miglior medico di se stesso!


Comunque, occhio alle feste in arrivo, e...Buon Natale!

martedì 16 dicembre 2008

Ciao Nicò!


Ciao guagliù...

lunedì 15 dicembre 2008

Buon compleanno NINO


buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, buon, compleanno NINO

domenica 14 dicembre 2008


D’accordo sul godere della vista di un tramonto o l’accostarsi alla fatica di una formica intenta a trasportare pesi enormi per sentirsi liberi in quanto piccoli e senza peso, senza ombra….ma annullare la propria immagine è un impresa così dura che riesce solo per qualche attimo . Credo che Ungaretti con il suo “mi illumino di immenso”, sia riuscito a fotografare uno di quegli attimi fuggenti, come solo un grande può fare. Per me, libertà è anche sapersi esprimere in modo preciso e ficcante, saper dipingere per dar forma ad un pensiero/immagine e qualsiasi forma di espressione artistica o spirituale che faccia esplodere il magma interiore in forma leggibile. Auguri a tutti !

Ecco Nino nella sua classica posizione.

Buon compleanno!

Buon compleanno Nino


Buon Compleanno a Ninone, da Giuliano

sabato 13 dicembre 2008

Definire la libertà


Naturalmente, definire la libertà è una delle utopiche aspirazioni dell’uomo ma, nonostante ciò, vorrei contribuire alla discussione. Penso che la libertà, o meglio la percezione che ognuno di noi porta di essa, sia fondamentalmente legata in modo inversamente proporzionale al possedere. Chi non possiede nulla, non ha nè ancore nè direzioni obbligate. La povertà assoluta di Gesù e di S. Francesco ne è un fulgido esempio. Quando l’orizzonte è di 360 gradi, il vento della propria anima può soffiare liberamente, senza correnti e maree contrarie o favorevoli. Ma noi, purtroppo, possediamo. Possediamo reticoli ed infrastrutture mentali congenite ed acquisite dalle quali, per quanto cerchiamo di fuggire, ne siamo sempre preda più o meno inconsapevoli. Ecco che Silvana dice che della libertà non ne ha che veloci ricordi e piccoli frammenti, che Giuliano si affianca a Vico nel constatare l’immane meccanismo dei corsi e ricorsi storici. Siamo piccoli ma, se ci facciamo ancora più piccoli, come l'universo nella sua lenta ed inesorabile implosione , forse un giorno, proprio come l'universo, arriveremo al big bang della nostra anima e saremo liberi.

Il sogno di un posto

Grazie Rocco di questa foto che mi riporta nel sogno del luogo in cui abitare.

Aforisma Natalizio ( in riferimento all crisi mondiale...)


Mo! Vene Natali... e nun tiegnu dinari...

Mi pigliu na pippa e... mi mindu a fumari...!

martedì 9 dicembre 2008

Frank Zappa

Un altro genere di ALCHIMISTA, un VIANDANTE della musica.
Sono già 15 anni che non è più tra noi (il 4 dicembre)
Volevo ricordarlo così..........R.i.p. Frank!
In realtà volevo caricare il video FREAK OUT da youtube ma..
non ci sono riuscita!

lunedì 8 dicembre 2008

Il Viandante e Il Matto


Il post di Giuliano sull’esagramma del "Viandante " mi ha solleticato molto su una delle nostre forme “divinatorie” più affascinanti per bellezza del segno, complessità grafica e interpretativa : i Tarocchi . Mi sono chiesta se esiste, nei Tarocchi, una figura assimilabile al Viandante e, sfogliando un mio vecchio libro di Oswald Wirth , ho visto che l’unica carta che si avvicina al Viandante può essere Il Matto, una carta fuori sequenza perché solitamente non numerata e che , da sola , sembra costituire il contrappeso degli altri 21 Arcani Maggiori. La carta del Matto ci appare piuttosto bizzarra : un uomo giovane, vestito in maniera trasandata , con in testa un buffo cappello a sonagli e che guarda verso l’alto, all’inseguimento dei suoi sogni ; è seguito da un animale (forse un cane) e il fagotto appeso al bastone è l’unico bene che possiede . La sua casa é il mondo, vive solo con il suo spirito e la sua povertà lo protegge da tutto e da tutti e infatti, storicamente , i matti venivano considerati i Folli di Dio e godevano di una diffusa aura di benevolenza . La carta del Matto ha più significati : può simboleggiare distacco dalla realtà o le promesse non mantenute , nell’accezione più ampia….Esotericamente potrebbe rappresentare il viaggio dello spirito . Il Matto , l’Eroe che parte alla Ricerca di Sé’ , come in tutte le fiabe, compie un vero e proprio viaggio iniziatico attraverso vari incontri ( Bagatto, Re, Papa ecc.) che rappresentano le forze terrene ; ci saranno altri incontri che metteranno alla prova poi il lato spirituale ( La Giustizia, la Temperanza, l’Eremita…) finché , dopo aver vinto le paure più profonde , avrà la ricompensa (Il Mondo). Una vera e propria metafora della crescita :
"Attraverso l’apprendimento e la sofferenza si raggiunge
finalmente la saggezza”
… ovvero la trasmutazione alchemica del piombo in oro….

sabato 6 dicembre 2008

Inivito a postare


Ciao Silvana, se poi riuscita ad entrare nel blog come autrice??
riesci a postare??
ci mancano tanto i tuoi interessanti post.
giuliano
Caminanti postate e camminate in questo blog.

mercoledì 3 dicembre 2008

Una pedalata estiva circumnavigando l'isola di Dino


Tutto iniziò in una sera d'estate, durante una cena a casa di Carmela e Renato, si lanciò l'idea di fare un giro con il pedalò, la scelta era tra i vicinissimi scogli d'isca (amaneta) e l'isola di Dino, la scelta cadde inesorabilmente su quaest'ultima. L'orario, le macchine, la colazione a sacco ed un pò d'imprevisti. La ciurma composta da Renato, Carmela, Rocco, Nino, Giuliano, Fernando, Silvano, Salvatore ed Alberto, muniti di pinne ochialetti, pizzette, buccunotti e frutta parte per raggiungere San Nicola Arcella. Il guidatore Rocco ci porta a destinazione, spiaggia id San Nicola Arcella, Lido forse "il gabbiano", Fernando contratta il prezzo di due pedalò e si parte, senza non prima aver fatto un tuffo ristoratore. Prima visita all'arco Magno, che non avevo mai visto e che mi fà restare a bocca aperto. Scendo sulla spiaggia ad ammirarre ed proporzionarmi con la grotta. Si continua zig zagando gli scogli e rischiando di affondare i pedalò con tutte le nostre aspettative, ma il timoniere rocco e fernando danno il meglio della loro marineria consolidata, sfidando i millimetrici specchi d'acqua. S'incontrano fiumi di "vruomi" o meduse settembrine di colore giallo punteggiate di tentacoli viola, dove hanno riparo dei pesciolini argentei. Si continua parlando scherzando, facendoci tuffi, prendendoci in giro, è la vita! Si giunge alla tanto agognata isola, facendoci superare dai natanti a motore e dai maratoneta del mare. La vista dell'isola è spettacolare anche se la presenza delle casette ad uovo non dava fastidio, ma il degrado e l'abbandono forse è da preferire, dato che permette alla natura di riprendersi il suo. Si entra nella prima grotta dove ci si bagna e si rimane incantati dell'azzurro dell'acqua. Si continua cicunavigando l'isola in senso antiorario, chi a nuoto chi sopra il pedalò.

Si entra nelle altre grotte, la più suggestiva riamane la grotta azzurra, che ci dà la sensazione di girare un servizio con jack cousteau, immergendoci nelle acque azzurre costellati di occhiate, in cui poter entrarci ed esserene inghiottito, con stupore di un tale spettacolo dove noi eravamo i protagonisti. Si continua gurdando i fondali ed ammirando una stella marina di un rosso porpora attaccata in modo tenace agli scogli (per gli ambientalisti, l'abbiamo vista solo da vicino).

Aggirate l'isola troviamo ormeggio ad un "pedale" o boa, dove sostiamo a mangiare i nostri panini riso e yougurt, ammirando la parete a strapiombo ed i gabbiani che volteggiano. Ritorniamo stremati al punto di partenza, stanchi ma appagati di un buona trascorsa giornata con la natura ed i nostri camminanti.
Buon camino da giuliano

martedì 2 dicembre 2008

Il viandante o il camminante non hanno fissa dimora



Il Viandante è l’esagramma 56 del libro dei li ching. Un libro di divinazione cinese.
L’esagramma è un insieme di sei linee che possono essere aperte o chiuse, maschile o femminile.
L’esagramma "il viandante" si compone di due trigrammi che forniscono la seguente immagine:

Il fuoco sopra

La Montagna sotto
Un fuoco sopra una montagna, questa immagine mi rimanda agli incendi estivi, in una visione notturna, in cui si vede il fuoco che divampa e che avanza, percorrendo velocemente il profilo delle nostre colline, emettendo lingue di fuoco e forti rumori dovuti agli scoppi delle canne ed alla lacerante apertura dei tronchi.

Il fuoco sopra la montagna, immagine di chi non può restare fermo, l’immagine di chi ha bisogno di un continuo alimento se no si spegne.


Il fuoco sopra e la montagna sotto, un’immagine in cui si ammira la bellezza di un elemento così ancestrale da rimane incantati e tardivi nel comporre quel numero in cerca di aiuto.

Il fuoco sopra e la montagna sotto, un alto punto di riferimento a cui puntare per intraprendere azioni, o a cui rapportarsi per dare una direzione alle proprie manifestazioni.
Il fuoco sopra e la montagna sotto. La terra che tutto accoglie e produce, sostiene il fuoco che tutto brucia e cambia.
Il viandante o il camminante non hanno fissa dimora, sostano per un tempo necessario, il viandante ed il camminante continuamente in movimento.
Ciao da giuliano